Cefalù, ex alunni si ritrovano dopo 43 anni fra tanti ricordi e molte emozioni

Nel cuore di Cefalù, un incontro che sembrava solo un ricordo si è trasformato in realtà: 13 ex alunni della 5D della scuola elementare “Nicola Botta” si sono ritrovati dopo ben 43 anni. Era l’anno scolastico 1982/83, un’epoca lontana, segnata da un’infanzia che oggi appare quasi irreale, tanto per la distanza temporale quanto per la rapidità con cui il mondo è cambiato. La riunione è avvenuta grazie all’iniziativa di Paolo Scorsone, che ha saputo sfruttare il potere dei social media, uno strumento che, seppur spesso criticato, in questo caso si è rivelato essenziale. È così che, dopo oltre quattro decenni, quei volti infantili hanno ritrovato il calore della complicità, con tanto di emozioni, risate e, inevitabilmente, qualche ruga in più.

Se da un lato il tempo sembra aver segnato i volti di queste persone, dall’altro lo ha arricchito di esperienze di vita che hanno reso questo incontro ancor più significativo. Eppure, nonostante gli anni trascorsi, i ricordi di quei banchi di scuola, le lezioni di maestra Maria e le prime sfide dell’infanzia, sono ancora vivi nelle menti dei partecipanti. L’iniziativa, partita da un semplice desiderio di ritrovarsi, ha trovato nella tecnologia un alleato insperato. Non solo Facebook e WhatsApp, ma anche la tradizione di un gruppo che condivideva ogni piccolo momento, sono diventati gli strumenti per ricostruire legami che sembravano persi nel tempo.

Il miracolo del ritrovarsi, come lo definiscono alcuni dei partecipanti, è stato possibile grazie a una catena di connessioni digitali che ha permesso a persone che non si sentivano più da decenni di rintracciarsi, di vedersi, di riaccendere l’incanto di quei legami. Non sono mancati momenti di emozione pura, con abbracci, risate, ma anche qualche lacrima di commozione. La voglia di rivivere quei giorni giovanili e, al contempo, l’impegno di fare in modo che questo tipo di incontri possano continuare a prosperare, sono stati il motore di una giornata che ha saputo, almeno per qualche ora, fermare il tempo.

Dal punto di vista organizzativo, l’incontro è stato facilitato dalla creazione di un gruppo sui social, che ha permesso a ciascun ex alunno di aggiungere ricordi e contributi. Tuttavia, non tutti sono riusciti a partecipare: alcuni compagni non sono stati rintracciati, e questo ha fatto sorgere la speranza di poterli ritrovare in occasione di un futuro incontro. Per gli altri, la mattina trascorsa insieme ha rappresentato un’esperienza di condivisione unica, che ha superato le barriere fisiche del tempo e dello spazio.

La riflessione che emerge da questa storia è la potenza delle connessioni umane, che, nonostante i cambiamenti sociali e tecnologici, rimangono un valore universale. Questi 13 ex alunni hanno saputo utilizzare la tecnologia non per fuggire dal passato, ma per celebrarlo, riportando in vita momenti che sembravano svaniti. La scuola, in fondo, non è solo il luogo dove si apprendono nozioni, ma anche quello in cui si formano legami che durano nel tempo, anche quando il tempo stesso sembra averli quasi cancellati.

In conclusione, questo incontro rappresenta non solo un trionfo del passato, ma anche una lezione sul valore delle relazioni umane, che, grazie alla tecnologia, possono continuare a fiorire. Chissà, forse questo incontro sarà il primo di molti altri, che continueranno a riportare insieme persone che la vita, con la sua frenesia, aveva separato. Una riflessione, dunque, su come la tecnologia, spesso accusata di disumanizzare le relazioni, possa in realtà favorire il riemergere di legami veri e duraturi, proprio come quello di questi alunni della 5D.

Cambia impostazioni privacy